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E’ stata una novena di Natale in cui era proprio difficile trovare uno spunto positivo anche a scorrere tutte le 64 pagine dei maggiori quotidiani nazionali: un parroco proponeva di abolire i presepi, una scienza vana toglieva scientificamente dal presepe uno dopo l’altro la mangiatoia, la stella, il bue, l’asinello e i magi, una dirigente scolastica imponeva per lo spettacolino natalizio dei fanciulli a lei affidati una canzone rappresentativa esclusivamente del terzo estremo di una delle due parti che si batterono all’ultimo sangue nella guerra civile italiana, pura normalità un migliaio di bambini di undici dodici anni che, alcolizzati e impasticcati, aspettavano all’una di notte il messia di turno che forse non sarebbe neppure arrivato, buio pesto sui moventi profondi di passanti assassinati ad un mercatino di Natale o di ragazze stuprate e sgozzate in quella che doveva essere una zona turisticamente sicura, un governo altalenante che proponeva di chiudere i negozi di domenica e poi rischiava di trovarsi con il parlamento aperto a Natale e S. Stefano per approvare la legge di bilancio, una riforma della Curia sempre più simile ad una tela di Penelope, la stessa Curia ancora una volta sonoramente bastonata in occasione di quelli che dovevano essere auguri natalizi, la comunicazione vaticana rivoltata di nuovo visto che evidentemente non riesce a comunicare, qualche amico che ironicamente e qualche altro che sarcasticamente suggeriva che ormai “non c’era più posto per noi nell’albergo”.
Pure, come suggerisce il buon senso e come riporta il manuale di teologia dommatica in uso nei seminari della Tradizione, “sarebbe ben strano che il regno delle tenebre contasse più membri del regno della luce”. Oppure, come recita l’Ufficio delle Letture di oggi, Nnn c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita.
E allora la buona notizia con cui auguriamo il Buon Natale ai nostri lettori va cercata in una realtà piccola piccola: il nuovo parroco della Collegiata di Marigliano ha voluto per l’occasione riaprire una chiesa normalmente chiusa, vi ha allestito una mostra di presepi ed ha invitato i fedeli a contribuire in massa. Ed eccoli tutti lì, i presepi come Dio comanda, con il Bambino venuto a salvarci, la Vergine, S. Giuseppe, e poi gli angeli, i magi, la mangiatoia, il bue, l’asino e gli immancabili piffero e zampogna, allineati in fila a testimoniare la vittoria della luce sulle tenebre.